Cosa fare a Genova 

Unlearning torna a Genova: la rivoluzione passa anche dalla distribuzione del film

Ancora dodici biglietti in prevendita e martedì prossimo, se il numero necessario sarà raggiunto, Unlearning tornerà a Genova, dov’è nato. La rivoluzione gentile raccontata nel documentario realizzato da Lucio Basadonne, Anna Pollio e la piccola Gaia, che per sei mesi hanno vissuto e viaggiato grazie al baratto, prosegue nella distribuzione del film. Un sistema perfettamente in linea con il messaggio lanciato da Unlerning

unlearning fotogramma per sito 2

di Michela Serra

Si parla di “rivoluzione” proprio perché a distribuire il film sono gli spettatori. Uno spettacolo per sala che ha una sola condizione: riuscire a prevendere circa quaranta biglietti per coprire le spese del cinema che in questo modo non prenderà il rischio di inserire in cartellone un film sconosciuto. Insomma, nessuno perde nulla. Il regista non sarà costretto ad affittare una sala con tutti i costi che ne conseguono, il gestore del cinema potrà coprire le spese e lo spettatore che porterà in sala ciò che desidera vedere senza rischiare perché il costo del biglietto verrà addebitato solo le lo spettacolo andrà in porto. A permettere tutto questo, un sito internet: http://www.movieday.it. All’interno del portale si trova un catalogo di film e uno di cinema. In pochi click è possibile scegliere proiezione e luogo, senza spendere un centesimo. Da quel momento in poi il passaparola diventa il mezzo necessario per poter realmente vedere il film. Equivale a dire che lo spettatore deve avere una parte attiva nella realizzazione del progetto. unlearning fotogrammi (4)<Non voglio convincervi a vedere il mio film ma mi fa piacere condividere questa possibilità di poter vivere il cinema in maniera più attiva – spiga Lucio Basadonne, regista di Unlearning – andare al cinema e scegliere dal cartellone, equivale ad andare al supermercato e prendere quello che c’è sullo scaffale e poi magari lamentarsi che fa schifo. Scegliere o creare uno spettacolo su Movieday vuol dire prendere la bicicletta, andare dal contadino, prendersi la verdura di stagione, tornare a casa e poi cucinare quella verdura con una cena fra amici e invitare sconosciuti a sentire quanto è buona>. Ecco perché il sistema è in linea con il documentario che, partito da un’idea nata dall’ormai famoso pollo a quattro zampe disegnato dalla piccola Gaia, è stato proiettato in oltre trenta sale. Dal cinema di paese, fino ai Multiplex di città. Un invito alla disobbedienza gentile che racconta, attraverso un viaggio di sei mesi, come sia possibile mollare la “zona comfort” della propria città e scoprire che c’è tutto un mondo fatto di luoghi, natura e persone pronte a offrire vitto e alloggio in cambio di ore di lavoro, ma non solo. Una nuova economia di scambio, dove i soldi sono la cosa meno interessante, una piccola rivoluzione che può riguardare ognuno di noi e che può essere fatta anche senza partire per sei mesi. Un’esperienza che non vuole cambiare il mondo, ma solo il modo di vederlo.unlearning fotogrammi (5)

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